
Questa grotta ha origine nel lago di Averno, trapassa il Monte delle Ginestre dove il foro craterico si abbassa, e arriva nel lago di Lucrino. Fu scoperta durante gli scavi archeologici promossi dai Borbone nel 1750 e 1792. Il tunnel, scavato nel tufo, si allunga per circa duecento metri. È largo poco più di tre metri e ne è alto quattro. Coperta da una volta a botte, la grotta manca di un rivestimento murario e di pozzi di luce, visto anche la sua scarsa lunghezza. Si distinguono però lungo le pareti delle piccole nicchie che potevano servire per ospitare le torce. Solo verso l’estremità della galleria c’è un vestibolo di laterizio e un’opera reticolata lungo il quale si succedono due archi. Poco prima di arrivare alla fine del tunnel, circa a metà del cammino, sulla destra, si apre una diramazione lunga solo settanta centimetri che porta in un corridoio. Da questo si possono scendere una trentina di gradini per arrivare ad alcune stanze sotterranee. Queste erano degli ambienti termali, usati per scopi terapeutici, conosciuti nel Medioevo come “Lavacro della Sibilla”, a causa della presenza di falde acquifere calde. Per i viaggiatori del Grand Tour era qui che dimorava la Sibilla, prima che venisse scoperto il suo “Antro” agli inizi del Novecento con le campagne archeologiche condotte da Gabrici nel 1910 e da Maiuri nel 1932. Oggi queste stanze sono invase dalle acque per il bradisismo e quindi sono inaccessibili.

Vi è un silenzio
quasi mistico
in questo luogo
dove a rendere più
affascinante questa storia
è la stessa Sibilla.
© Egyzia72 L.633/1941 diritti d’autore riservati.
Sempre più affascinante questa Sibilla con aforisma bellissimo abbinato. Bravissima complimenti
"Mi piace"Piace a 1 persona