
In quel piccolo paese sul fianco della collina, con tetti spioventi di lavagna grigia, Quattro case, cortili fioriti, un forno dove ancora portavano il pane lievitato a cuocere nell’unico forno. Un piccolo delizioso Borgo dove tutto parlava di antico. Duecentocinquantasette anime l’ultimo bambino nato a Borgo Pio aveva trent’anni si chiamava Ernesto, era ingegnere e viveva a Milano. Ernesto quando poteva tornava per abbracciare i nonni. L’estate era ottima, aria fresca e la notte ci voleva la copertina. Era già luglio inoltrato e aveva lasciato una Milano calda e afosa. Guidava piano non voleva che Marcella si potesse sentire male, una giovane donna che da sei mesi era sua moglie. Andava su per farla conoscere ai suoi nonni anziani, che si ostinavano a vivere ancora nel Borgo. Fermò la macchina in una stradina tutta di ciottoli banchi. Scese e , si aprì il portoncino Anna e Masino corsero ad accoglierli. Fecero una gran festa a Marcella che ad un tratto sbiancò in volto e si afflosciò – Sarà la stanchezza e anche il caldo della città- disse Ernesto e la nonna con un bel sorriso sulle labbra rispose – Invece non credo proprio, qui abbiamo un nipotino in arrivo-e si mise a battere le mani felice come non mai. Il medico condotto che venne a visitarla confermò la gravidanza e raccomandò riposo, aria fina e mangiare sano. E fu così che Marcella rimase a Borgo Pio. Fu una gravidanza serena
e il bimbo al nono mese si presentò con una gran voglia di venire al mondo. Alessandro un bel bebè di tre chili. Fu il duecentocinquantottesimo cittadino di Borgo Pio, Mentre Alessandro faceva sentire la sua voce le campane del Borgo si misero a suonare
Ma.Vi
Mini racconto di fantasia, personaggi e luoghi inventati
Stupendo mini racconto di felicità e prosperità complimenti fervida immaginazione bravissima
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Molto bello il tuo mini racconto, con quest’aria frizzantina e felice, complimenti
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Che racconto curioso!
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