Medico rianimatore Fabio, lavora lavora infaticabilmente da quasi un’anno. Quanta umanità ha visto, quante speranze e disillusioni, ogni tanto pensava di non essere Dio e allora il suo animo sprofondava nella tristezza. Casa e lavoro, lavaggi continui ed i segni della mascherina scompaiono all’alba. Le infermiere come formichine veloci assistono malati e i medici in un ritmo frenetico da girone Dantesco. Una mattina prima di vestirsi come un’astronauta, Fabio prende un caffè e accanto alla macchinetta vede un’infermiera che si stava addormentando in piedi. Aveva fatto il turno di notte, il volto tumefatto e gli occhi di chi ha visto tanto orrore. La mattina successiva la ritrova accanto al distributore con la testa appoggiata, allora lui le prende il caffè con una merendina. La sveglia e le offre la colazione. Enrica (questo il suo nome) lo ringrazia, si scambiano informazioni sui propri reparti, lei piange, nella notte ha perso quattro persone. Nei loro continui incontri mattutini, lui cerca di consolarla “Più di questo non possiamo fare, siamo umani ed andiamo a tentativi”. Dopo un paio di mesi Fabio ed Enrica sono inseparabili, lui è riuscito anche a farla ridere. Dal male forse nascerà anche un sentimento che consolerà questa lotta estenuante nell’anima e nel fisico.
oddonemarina – Giornale di Brescia/immagine
Un bel mini racconto che racconto purtroppo la realtà del momento drammatica di questa pandemia. Complimenti bravissima
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Mille grazie …bisous notte
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Notte Marina bisous
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Racconto che tocca veramente il cuore, estremamente realistico. Bravissima, un bacione
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Ti ringrazio di cuore Giovanna ❤
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