
Un vecchio pendolo scandisce il tempo
risuona col suo fascino tra le sospirose mura,
rinfranca quel cuore che appostato origlia
senza timore, del suo trascorrere, la paura.
Di quelle lancette ombre a vedere
la libertà celata come semi intrappolati
nell’empireo come stelle nel firmamento
tra le speranzose linee di infinite aurore.
L’incanto del tempo fruscia negli origli
prigionieri di quell’essere immobili
tra le inutili parole d’un azzurro opaco
e lontano con corde pronte come appigli.
Dov’è la libertà!
Dov’ è quel voler fuggire senza rimpianti
senza la furia di quel vento ostacolante
senza quella pioggia uggiosa, desolante
nel racconto d’una vita coi suoi miglior incanti.
La libertà vien costruita con ostinazione
viene costruita con migliori certezze
nell’incanto di quel tempo cercato con devozione
e portato avanti nel respiro delle sue sicurezze.
Giovanni Monopoli
Molto bella Giovanni. Complimenti. Isabella
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Splendidi versi che entrano nelle corde del cuore che anelano quella libertà che in questo momento manca inevitabilmente. Complimenti Giovanni bravissimo
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Bellissimi versi intensi, la sospirata libertà che oggi non abbiamo più ma auguriamoci di tornare ad averla. Bravissimo Giovanni, complimenti ❤
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