Eccoci dunque, mio caro, faccia a faccia.
Ti guardo intensamente. Cosa devo aspettarmi da te?
Abbiamo camminato insieme tutta la vita. Quando credevo di conoscerti
Tu: con uno scarto inaspettato mi prendevi per i polsi e mi costringevi al tuo volere.
A nulla serve ribellarsi, piangere, pregare. Non hai orecchie o forse sì, ma ti diverti a non ascoltare. In fin dei conti: non ti importa.
Sei così. A volte dolce e delicato come il canto di una sirena. Troppo spesso beffardo, maligno…direi perfido. Di quella perfidia sottile di cui solo tu sai tirare i fili.
Mi hai dato speranze: mentre ridevi alle mie spalle e io, sciocca, a illudermi.
Nella nostra partita a scacchi abbiamo giocato il tutto e per tutto. Io ho perso ma anche tu, a volte, non hai vinto.
In bilico su una bilancia oscillante ci siamo dondolati guardandoci fin nell’ultima piega dell’Anima.
Comunque sappi: piango ma non ti temo, patisco ma ti sopporto, mi ribello per poi venire a un compromesso.Ma sai bene che credo nella luce ch’è in me…sono la luce di me stessa, non mi puoi spegnere.
Allora continuiamo questo ballo senza musica. Mentre gli anni passano e la vita si conclude.
In fondo ti rispetto, fai solo ciò che ti hanno comandato. Sei il mio Destino, l’altra metà di me: che non conosco.
@ Orofiorentino
prendendo spunto dalla citazione di Jean de La Fontaine: “Spesso si incontra il proprio destino nella via che s’era presa per evitarlo
Immagine web
Un bellissimo racconto che rispecchia la citazione di Jean de La Fontaine. Complimenti bravissima
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Mi piace tantissimo. Brava Giovanna. Complimenti. Isabella
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Brava molto piaciuto…intenso e veritiero, complimenti carissima
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Un bel racconto
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Mini racconto in tema con la citazione di Jean de La Fontaine
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