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Finalmente Sarah era tornata a casa. In quella villa dove i suoi zii, unici parenti rimasti, l’aspettavano con gioia. Era consapevole che mai più avrebbe potuto vedere, con i suoi occhi, che si nutrivano di bellezza, la sua campagna inglese, quella campagna dove tanto amava cavalcare e dove per colpa di quell’ orribile caduta, aveva perso la vista. Era ormai cieca per sempre, sì, ma con tanta voglia ancora di continuare a fare quello che faceva prima : vivere. Così riprese con George, il suo fidanzato, a cavalcare, nonostante tutto. Quel giorno, dopo la loro rituale passeggiata a cavallo, tornò a casa serena e tranquilla come sempre. Cercò nella borsa, le chiavi di casa e aprì la porta salutando con un sorriso il suo fidanzato., richiudendola dietro di sé. Entrata cominciò a chiamare i suoi zii, ma non ricevendo risposta , credendo fossero usciti, pensò di fare un bel bagno. Le piaceva immergersi nella vasca, nell’acqua calda profumata del suo bagnoschiuma alla lavanda. Sapeva perfettamente dove trovarlo. Lo lasciava ogni volta sul bordo , per fare in modo di trovarlo subito, senza cercarlo nel mobile sopra il lavandino. Anche se al buio, non voleva fossero gli altri a doverla aiutare, voleva essere autonoma. Per cui cominciò a salire, tenendosi ben salda al corrimano, la lunga scala di legno. Il grande bagno si trovava alla sua fine, a sinistra della scala, accanto alla sua camera da letto. Dapprima entrò qui, per cercare nel cassetto del comò un bel pigiama da casa, comodo per godersi la serata, ascoltando , allungata sul divano, una buona musica. Poi si trasferì nel bagno. Arrivata nei pressi della vasca, ( oramai il suo senso dell’ orientamento era straordinario ) , si chinò per prendere il bagnoschiuma . Fu in quel momento che la sua mano, inavvertitamente, toccò qualcosa. Rabbrividendo si accorse che si trattava di un’altra mano. Subito chiamò per nome, uno per uno gli zii. Nessuno rispose. Cercò allora di toccarla meglio quella mano, ma subito si rese conto di quanto non rispondesse affatto al tatto. Così affondò le sue nell’ acqua per cercare di capire ciò che le sfuggiva, che non arrivava a comprendere : là, sul pelo dell’ acqua galleggiava una seconda mano. Impaurita, gridando , usci dalla stanza correndo , senza più sapere dove andare, finendo per inciampare su qualcosa . Si tirò su e tremando , allungò in avanti le mani per toccare quell’ ostacolo che l’ aveva fatta cadere : come un tronco abbandonato, una gamba stava lì, in mezzo al corridoio. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola, mentre scappava lasciandosi dietro morte e tanto sangue. Tornò verso la scala, ma si sentì afferrare e buttare per terra. Due mani la trascinavano chissà dove. Cercò con tutta se stessa in preda al panico, di divincolarsi da quella stretta, quando il buio, in cui già viveva, si fece totale e perse i sensi…
Quando riaprì gli occhi, pur non vedendolo, George era accanto a lei. Era arrivato giusto in tempo. Era stata la cugina di Sarah ad avvertire la polizia, sospettando fosse successo qualcosa nella villa, chiamando al telefono i suoi parenti e non ricevendo alcuna risposta. Sapeva, che immancabilmente alle cinque , prendevano il loro thè. Peccato, da quel momento non avrebbero più potuto sorseggiarlo. Per fortuna che il maniaco , bloccato in tempo, non riuscì a fare a pezzi anche la povera Sarah , che ora tra le braccia di George, potrà dimenticare tutto il terrore vissuto, tutta la paura sperimentata.
Isabella Scotti ottobre 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Questo racconto mi è venuto facile ricordando un film con Mia Farrow, ” Terrore cieco ” di parecchi anni fa. La storia ha inizio più o meno come nel film, il resto è tutto inventato.
Da brivido! Mamma ma che orrore. Un noir davvero nero! Bravissima, complimenti mi hai fatto rabbrividire ❤
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Ahahah, grazie Tina. Sono contenta ti sia piaciuto. Comunque per correttezza è bene leggere una postilla da me aggiunta al post. Baci. Isabella
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Bellissimo Noir complimenti sei stata bravissima
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Grazie mille cara Jane. Bisous e buon week end. Isabella
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Buon weekend a te bisous
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che descrizione del crimine lei cieca e noi ascoltando la visione…bravissima
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Grazie mille cara Marina. Un abbraccio e buon week end. Isabella
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Cara Marina, mi hai tenuto con il fiato sospeso…davvero bravissima
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Grazie mille cara Giovanna. Un grande abbraccio e buon week end. Isabella
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