” Chi non ha visto Granada, non ha visto nulla”:
così recita un noto detto spagnolo. E in effetti, il capoluogo, dominato dall ‘ Alhambra, uno degli edifici più visitati al mondo, caratterizza l’intero aspetto di questa provincia andalusa come nessun altro. In realtà anche il territorio circostante ha il suo fascino: la Sierra Nevada, con le sue cime imbiancate, che in vaste aeree è stata proclamata riserva naturale, consente memorabili escursioni. Nelle propaggini meridionali della Sierra si fonde il fertile territorio montano delle Alpujarras, che fu l’ultimo rifugio dei Mori, scacciati da Granada. La bellezza e la grazia di questa città sono state spesso lodate , e in effetti molto alte sono le aspettative di chi vi giunge, attese tuttavia smorzate all’ arrivo, dal triste impatto con i casermoni della periferia. La prima impressione è in linea di massima deludente : Granada è rumorosa, la qualità dell’aria pessima, le strade intasate. Ci vuole tempo per comprendere la descrizione più azzeccata di questo luogo ”Quando per le strade di Granada incontri un cieco che chiede l’elemosina, dagliene il doppio, perché è ancor più triste non poter vedere tutta questa bellezza”.
Le sue bellezze infatti non si scoprono al primo incontro. Si familiarizza con lei a poco a poco, notando come il suo passato moresco l’abbia forgiata in maniera indelebile. Ecco allora, per voi, amigos, l’ Alhambra
” Il Sabikah è una corona sopra la fronte di Granada e l’ Alhambra ( che Allah la protegga ) è il rubino sulla sommità della corona ”.
Forse il più celebre palazzo monumentale al mondo, l’ Alhambra appare in lontananza come una semplice fortezza. Si staglia ben visibile dinanzi alla Sierra Nevada, ma nulla fa prevedere quanta bellezza, quanta grandiosità sfarzosa ci sia all’interno. Il suo nome deriva dall’arabo Qalat-al Hambra, che significa ”la Rocca rossa” e l’appellativo è probabilmente da collegare al colore del terreno circostante. Mentre gli Ziridi nell’XI secolo risiedevano ancora sul fronteggiante colle dell’ Albaicin , il loro visir ebreo , Yusuf Ibn Nagralah, si fece costruire per primo un palazzo fortificato sulla collina che i Mori chiamavano al- Sabikah. La posizione strategica del colle più elevato della città – irraggiungibile da nord e da ovest, mentre a est è separato dalla vicina montagna solamente da una stretta gola – lo rendeva il sito ideale per la residenza del sovrano in tempo di guerra. Muhammad I ( 1238 – 73 ) primo re nasride, fece costruire sul lato occidentale del colle l’ Alcazaba , stabilendo poi che fosse cinta da un altro sistema di mura difensive. Inoltre, grazie alla sistemazione di cisterne, e alla costruzione di acquedotti, pose le premesse per un sufficiente approvvigionamento idrico. Sotto i suoi seguaci, la struttura venne ulteriormente ampliata e abbellita, con l’aggiunta anche di un nuovo e splendido giardino : il Generalife. Oggi dell’originaria cittadella fortificata rimane solo una minima parte, ma fortunatamente comprende ancora l’ elemento più splendido, e cioè l’antico palazzo reale risalente al regno di Yusuf I ( 1333- 54 ) e Muhammad V ( 1354 – 59 ; 1362 – 91 )
notizie da Arte e Architettura Andalusia – Brigitte Hintzen – Bohlen
L’ interno della grande reggia è il trionfo di due elementi : il primo è l’acqua, profusa nei patii e nei giardini, come elemento decorativo di grande ricchezza. Il secondo è la tipica decorazione araba, a stalattiti, a decori ottenuti con i versetti del Corano, e soprattutto con le ceramiche invetriate, i caratteristici azulejos, di cui ho in mente di parlarvi più in là magari.
L’ acqua è sempre stata per gli Arabi, provenienti da una regione aridissima, un simbolo di ricchezza e prosperità : il suo uso decorativo era considerato un lusso tra i lussi. Per questo nell’ Alhambra grande spazio è lasciato a vasche e fontane, che ornano i patii e rinfrescano, con lo scorrere del prezioso fluido, i giardini della residenza reale. Altrettanto importante è la presenza, all’interno di motivi decorativi geometrici ( la religione islamica vieta la raffigurazione umana, così tipica dell’arte cristiana ), spesso affidati a piastrelle colorate, appunto gli azulejos , che danno vita a veri e propri tappeti di ceramica, dal grande effetto decorativo e di notevole impatto visivo. E’ proprio questo tipo di abbellimento a dare alla reggia il suo carattere inconfondibile e a creare gli effetti più sontuosi e stupefacenti. I raffinatissimi stucchi, che ricoprono le superfici di pareti ed archi, ripetono motivi vegetali e floreali o iscrizioni calligrafiche.
notizie da Castelli d ‘ Europa – misteri , storie e leggende scritte nella pietra – De Agostini
E ora mie cari vi lascio una poesia del grande poeta andaluso, nato proprio a Granada, Federico Garcia Lorca. Una poesia che è un canto a Granada , ai suoi fiumi, e nello stesso tempo un lamento d’ amore.
commons.wikimedia.org
Piccola ballata dei tre fiumi
Il fiume Guadalquivir
scorre tra olivi e aranci.
I due fiumi di Granada
vanno dalla neve al grano.
Ah amore
fuggito e non tornato !
Il fiume Guadalquivir
ha la barba granato.
I due fiumi di Granada,
l’ uno sangue l’ altro pianto.
Ah amore
fuggito per l’aria !
Per le barche a vela,
Siviglia ha una via;
per l’ acqua di Granada,
remano solo i sospiri.
Ah , amore
fuggito e non tornato !
Guadalquivir, alta torre
e vento tra gli aranceti.
Dauro e Genil, torrette
morte sugli stagni.
Ah, amore
fuggito per l’aria !
Chi dirà che l’ acqua porta
un fuoco fatuo di grida !
Ah, amore,
fuggito e non tornato !
Porta zagare, porta olive
Andalusia, ai tuoi mari !
Ah, amore
fuggito per l’ aria !
Federico Garcia Lorca
Petit onze
Granada
terra caliente che i gitani
rendono ancor più
calda col
flamenco
Isabella Scotti giugno 2018
testo : copyright legge 22 ottobre 1941 n° 633
Finisce qui il tour andaluso nelle città di Cordoba, Siviglia e Granada. Ma non finirà il racconto di altre interessanti notizie. Se tarderanno a venire, è perché dovrei ripartire. Ma voi sapete che per me ogni promessa è debito. Un abbraccio a tutti. La vostra Isabella
Grazie di cuore per questo viaggio generoso offerto attraverso i vs occhi, parole e versi…
Un bacio scintillante di stelle…
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Mio caro dolce messere, vedete, mi piace viaggiare e non solo. Mi piace, laddove è possibile, arricchire il mio viaggio con ciò che vi ruota attorno. Che si tratti di musica o versi tutto aiuta a rendere magico il mio viaggio. Grazie per le vostre parole che mi dicono che non sbaglio. Vi bacio teneramente accarezzandovi e scompigliando i vostri capelli. Monna Isabella
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Una carrellata straordinaria dve non manca nulla dalla poesia alla descrizione di Granada alla voce possente di Domingo al tuo bellissimo Petit Onze complimenti bravissima
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Grazie cara Jane. Mi sono molto divertita. Un bacione e buon weekend. Isabella
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Di tutto e di più .. Stupendo post su Granada, bellissimi i versi di Lorca e stupendo il tuo Petti Onze. Complimenti, bravissim ❤
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Grazie Tina. Alla prossima. Un bacio. Isabella
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Grazie Isa, ci stai facendo fare un fantastico tour! 65Luna
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Grazie a voi che mi seguite. Baci. Isabella
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bellezza richiama e suggerisce altra bellezza…descrizione, musica, fotografia e poesia, un vero condensato di meraviglie.Brava Isabella, buon weekend
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Grazie Daniela. Sono felice ti sia piaciuto questo viaggio. Un bacione di cuore. Isabella
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❤
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Ciao
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ottimo e bellissimo post complimenti
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Grazie mille cara Marina. Un bacione
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Post dettagliato e completo su Granada, altra splendida città dell’Andalusia… Bellissimi versi descrittivi… Stupendo video…
Ros
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Grazie davvero col cuore cara Ros. Un bacione a te. Isabella
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