Io nel pensier mi fingo (*)
l’ideale che in continua ascesa
irraggiungibile è ai calcoli
che la coscienza rielabora
su di sé e si sposta
in ulteriori interpretazioni
cambiano l’esistenza vissuta
in una perfezione già sentita
la consapevolezza
che non trova concretezza
espande i suoi tentacoli all’infinito
le idee soggettive
di un’anima non nutrita
non trascendono in volontà
mentre non si integrino
con il profondo
(c) Trilce Marsh Vázquez.
(*) Tratto dalla poesia “L’Infinito” di Giacomo Leopardi.
L’ha ribloggato su Buio senza voce.
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Intensi e molto signficativi i tuoi versi ben inseriti con l’incipit di Giacomo Leopardi. Complimenti bravissima
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❤️
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profonda che ben si aggancia all’incipit…complimenti
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Grazie Marina.
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Molto intensa. Brava Trilce come sempre. Un abbraccio. Isabella
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Assolutamente bellissimi i tuoi versi su questo meraviglioso Incipit, Sempre bravissima
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Grazie di cuore Giovanna. Un abbraccio.
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Sempre bellissima la tua poetica. Stupendi questi versi che bene interpretano l’incipit di Leopardi.
Bravissima, complimenti di cuore ❤
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Grazie mille Tina per la tua stima. Un abbraccio 🙂
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Profondo ed intenso il raccordo all’incipit di Leopardi nei tuoi versi…
Ros
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Contenta che ti sia piaciuta. Un abbraccio.
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Molto bella, chapeau. 65Luna
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Grazie Luna, un abbraccio 🙂
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