Finché una sera lo portò dietro l’isolato dove c’erano parecchi cassoni per l’immondizia, cominciando a rovistare tra i sacchetti. Macchia non si accorse che nei resti c’erano dei bocconi avvelenati, messi apposta per noi gatti randagi. Il giorno dopo trovarono il mio amico addormentato accanto ad un muro, ormai rigido con i suoi occhietti verdi spalancati, in una domanda interrogativa – perché proprio a me? – Nella mattinata passarono gli addetti alla pulizia delle strade, gettarono Macchia senza vita, dentro i contenitori.
Così mi raccontò Luna consolandomi e leccandomi. – impara Virgola, che bisogna fare sempre tanta attenzione a tutto ciò che ti circonda – Così finisce la storia di Macchia gattino di strada.
Lunghe ore ad osservarli mi fecero scrivere questo racconto, il gattino morto è vero… (1986)
oddonemarina – immagine web
Povero gattino…..nella vita bisogna stare molto attenti …il pericolo è ovunque. Un racconto con morale …bravissima
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Ti ringrazio tantissimo, visto che lo hai letto fino alla fine ❤
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Carissima era sfuggito anche a me….sai a volte capita che nel commentare scappa un post. Direi che il finale di questo tuo racconto è doloroso ma saggio…cìè sempre da imparare. Complimenti e scusa se anche io non l’avevo commentato notte bisous ❤
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no non fa niente grazie lo stesso ❤
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Mi hai fatto star male Marina. Mi ero affezionata a Macchia. Comunque stare sul chi va là sarebbe per tutti ottima cosa. Notte mia cara. Isabella
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Grazie cara la vita purtroppo è una matrigna crudele… notte
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baci
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Ops… sfuggito anche a me: chiedo venia… Errare è umano, Marina!
Una storia simpatica (amo tantissimo i gatti, infatti!) con un epilogo triste… 😦
Ros
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Così è la vita… grazie lo stesso, Ros
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