Painting by Robert Hefferan
La prima volta che ho fatto l’amore con te ho creduto di essere arrivata a casa.
Tu eri per me un porto sicuro, l’assoluta certezza che la storia appena iniziata sarebbe durata in eterno.Allora i nostri sogni si mescolavano, il respiro andava e veniva simile a folate di vento leggere.
Mi annidavo fra le tue braccia come una radice di cactus nella sabbia, come un bimbo che ostinato non vuol abbandonare il rifugio del grembo materno.
Noi eravamo la gioia della parola,il canto delle ossa e dei tendini, e i miei seni nel mare incantato dello scoprirci unici abitanti della terra galleggiavano come messaggi in bottiglia.
Forse i messaggi erano presagi…
Poi tutto è finito, mi sono dimenticata di te, di noi. Oggi rincontrandoti nei vicoli della città vecchia ti ho sorriso come se rivedessi un gioco abbandonato in una soffitta polverosa per anni che ti ritrovi fra le mani insieme al’improvviso lampo di tenerezza del ricordo.
Perché quello che il mare inghiotte torna sempre in superficie, magari corroso dal sale, ma torna: è solo questione di spiagge il ritrovarlo.
cara Viki, bellissimo questo tuo racconto sul ricordo. Davvero molto molto piaciuto. Sei bravissima nella scrivere e leggerti è un vero piacere 🙂
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grazie oro, buondì ❤
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Splendido racconto in tema perfetto. Complimenti bravissima
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grazie…ciauuu
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Uno stupendo racconto in perfetto tema…
Ros
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grazie ros!
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